L’Assessore Pietro Quaresimale organizza in Abruzzo la più importante compagna nazionale di informazione contro il bullismo e il cyberbullismo. 30 incontri e spettacoli per le scuole, con 20 testimoni nazionali e regionali L'unica rassegna veramente regionale  perchè tocca le scuole delle 4 Province abruzzesi con prestigiosi relatori, contro la violenza tra i giovani  per promuovere un uso più sicuro e responsabile dei social e della tecnologia online.

Una ricca serie di prestigiosi appuntamenti voluti dall’assessore regionale per l’istruzione e le politiche sociali Pietro Quaresimale per opporsi al pericoloso fenomeno sociale delle varie forme di bullismo, e rifiuto della diversità che è in forte aumento in Italia. Una forte campagna nelle scuole per educare alla integrazione sociale, alla dilagante indifferenza e dare risposte al bullismo sul web, rivolgendosi anche alle famiglie come vuole la legge 117/2017. Tra i tanti testimoni che saranno nelle scuole abruzzesi, a Teramo  ci sarà anche l'artista GIOBBE COVATTA  che entrerà nelle scuole della Regione con il suo spettacolo scritto per sensibilizzare su questo tema.  Con lui  l’avvocato Maria Concetta Falivene, appassionata e competente “Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Abruzzo”; la dott.ssa Elisabetta Narciso, Dirigente del Compartimento Polizia Postale Abruzzo; il dott. David Mancini, Procuratore del Tribunale per i minorenni de L'Aquila che è stato relatore in specifici convegni in Italia ed in conferenze internazionali in Europa ed in Asia su incarico dell’ O.S.C.E., ed altri organismi internazionali; la Prof. Manuela Divisi, Dirigente del Liceo “Milli” di Teramo da sempre impegnata in attività di impegno sociale e civile; l’ing. Giammaria De Paulis, ingegnere informatico ed esperto del settore a livello internazionale; il dott Filippo Lucci oggi Presidente Co.p.e. che come presidente nazionale del Co.re.com collaborò con la senatrice Elena Ferrara alla stesura della attuale legge 71/2017 contro il cyberbullismo; la psicologa Elisa Lulli esperta della associazione “Bullistop” che collabora con il Garante per la protezione dei dati personali, e il Tavolo permanente interministeriale tra Miur e Ministeri, previsto dalla legge sul cyberbullismo; l’avvocato Giandonato Morra, difensore civico per l’Abruzzo che ha parlato dei reati e le conseguenti sanzioni che esistono nel nostro ordinamento giuridico: dallo stalking alla diffamazione, alla diffusione di materiale pedopornografico ; Francesca Martinelli, coordinatrice della campagna educativa negli Istituti comprensivi abruzzesi e volontaria della Associazione di promozione sociale “Società Civile” che ha stipulato un protocollo di intesa con il Ministero della pubblica istruzione per le iniziative contro il bullismo.

Grande apprezzamento bipartisan ha ottenuto questa iniziativa già lo scorso anno e grande riscontro nelle scuole, e nelle amministrazioni che collaboreranno a questa iniziativa, che si svilupperà fino al 2 aprile 2022. C’è la coscienza del fatto che ormai il bullismo e il cyberbullismo hanno assunto una rilevanza sociale tale da richiedere strategie coordinate di intervento, costruendo reti di contrasto alla prepotenza, affrontando questa “emergenza” con specifici progetti di sostegno alle iniziative delle singole scuole, come del resto è scritto nel documento del MIUR “Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo (aprile 2019). Come scrive Ernesto Caffo sull’ultimo numero di “Tuttoscuola”, psichiatra infantile, storico fondatore (nel 1987) di Telefono Azzurro, “il bullismo sta dilagando nelle nostre scuole, ed è un fenomeno particolarmente odioso”, perchè gli atti del bullo - provocazioni o prese in giro e offese immotivate – restano per lo più avvolti nel silenzio delle vittime, che spesso si vergognano o hanno paura rendendo incerte le reali dimensioni di questo odioso fenomeno (solo il 27,5% dei bambini chiedono aiuto a un adulto). Una cosa è certa il fenomeno del bullismo a scuola è purtroppo in aumento, quasi la metà, cioè il 48,7% dei bimbi tra 10 e 14 anni, dichiara di subire brutti scherzi, il 43,6% di subire provocazioni o prese in giro ripetute. Gli atti di bullismo e di cyberbullismo si configurano sempre più come l’espressione della scarsa tolleranza e della non accettazione verso chi e diverso per etnia, per religione, per caratteristiche psico-fisiche, per genere, per identità di genere, per orientamento sessuale e per particolari realtà familiari: vittime del bullismo sono sempre più spesso, infatti, adolescenti su cui gravano stereotipi che scaturiscono da pregiudizi discriminatori. È nella disinformazione e nel pregiudizio che si annidano fenomeni sociali di devianza giovanile che possono scaturire in violenza generica o in più strutturate azioni di bullismo. Tra gli altri, i ragazzi con disabilità sono spesso vittime dei bulli che ripropongono ed enfatizzano pregiudizi ancora presenti nella società. La persona con disabilita appare come un “diverso” più facile da irridere o da molestare. Particolare attenzione verrà dato al cyberbullismo, perché con l’evolversi delle tecnologie, l’espansione della comunicazione elettronica e online e la sua diffusione tra i pre-adolescenti e gli adolescenti, il bullismo ha assunto le forme subdole e pericolose del cyberbullismo che richiedono la messa a punto di nuovi e più efficaci strumenti di contrasto.

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