Fantastici musicisti di grande esperienza con una storia importante. La voce potente di una performer d’eccezione in grado di spaziare con la sua vocalità sull’ampia prateria delle note con inarrivabile bravura ovunque ammirata. La loro tournée è un valido esempio di collaborazione tra due modi completamente diversi di concepire ed eseguire le canzoni veleggiando dal rock progressiv di “Impressione di settembre”, brano musicale scritto da Mogol e Mauro Pagani per la musica da Franco Mussida, che nacque dopo il coinvolgimento del gruppo per la registrazione del brano di Lucio Battisti Emozioni. fino ai brani più famosi degli anni ’60 e ’70 fino alla storia beat dei “Camaleonti” di cui il batterista è stato , ed è ancora, uno storico componente. E’ la super “Francesca Martinelli Quartet”: Massimo Di Rocco batteria e percussioni, Mauro Di Ruscio piano & organo, Claudio Marzolo al basso, Francesca Martinelli, voce che si esibirà a Tortoreto, Sabato 31 maggio alle ore 21 sul palco di Largo Carducci – lungomare..
Un concerto da non perdere per i veri intenditori della buona musica che sanno apprezzare la rilettura degli arrangiamenti delle canzoni più belle di quegli anni del cantautorato italiano, e sanno gustarsi la tecnica di chi sa maneggiare la canzone d’autore vestendole con un sontuoso vestito musicale che ha dato una spinta popolare alle canzoni stesse mettendo rispetto e passione in ciò che fanno, ma anche freschezza, fornendo sul palco sempre delle prestazioni moderne, e appassionante, rispettosa di ciò che è stato ma senza lagnosa nostalgia. Certo non è una novità! Ma la magia si ripete ancora ogni sera per questa bend che riscuote sempre un grande successo. Successo dovuto al fatto che musicalmente il concerto è ineccepibile ma anche al fatto che ogni sera il concerto è diverso perché Francesca Martinelli guida il gruppo aggiungendo e togliendo brani del live con arrangiamenti con alcune piccole variazioni che rendono il suono più attuale, moderno, pur saldamente legati alle matrici vintage dando spazio anche a quella vena poetica che rende tutto più bello nelle serate estive.
Lo spettacolo si trasforma così in uno splendido momento di condivisione, di ricordo, un faro sulle canzoni e nello stesso tempo è una dimostrazione di quanto fosse allora alta la qualità degli arrangiamenti, che, forse anche per il legame “storico” che hanno su una generazione, sono ancora attuali ed hanno cristallizzato quei brani in quelle versioni, in un momento unico, in cui si lascia spazio alla nostalgia. Per chi quelle canzoni le ha amate, chi quei dischi li ha consumati, oppure per chi ha scoperto l’universo musicale degli anni ’60 e ‘70 attraverso quegli arrangiamenti, riascoltare il tutto è sempre un momento di gioia per l’anima e le orecchie.
Leo Nodari