Con una bella iniziativa ed un ricco programma di iniziative dal 24 al 28 aprile la città di Tortoreto si appresta a ricordare come mai era stato fatto prima la figura di Don Tonino Bello il vescovo profeta della pace che è già venerabile e ora si avvia a diventare santo. I conflitti e tutte le guerre, diceva don Tonino Bello “trovano la loro radice nella dissolvenza dei volti”. E noi, aggiungeva cinque anni fa Papa Francesco, nella Messa al porto di Molfetta, dopo aver pregato sulla tomba del suo vescovo, piegato dal cancro a soli 58 anni il 20 aprile 1993, che condividiamo il Pane di unità e pace, “siamo chiamati ad amare ogni volto, a ricucire ogni strappo, ad essere, sempre e dovunque, costruttori di pace”. In questo 2024, nel quale cade il trentunesimo anniversario della scomparsa del vescovo Tonino Bello, dichiarato venerabile nel novembre 2021, la sua “sposa”, anche dei comuni "lontani" dalla sua terra vanno “Alla riscoperta dei volti”. Per cercare lui, a lungo presidente di Pax Christi. Ora il Papa autorizza i decreti sulle virtù eroiche del vescovo di Molfetta che dunque è già beato. Don Tonino Bello non amava i titoli onorifici, tanto che da Antonio era diventato, semplicemente, Tonino. Ma il titolo di “venerabile” che assume oggi, con la promulgazione del decreto sulle sue virtù eroiche, racconta tutta un’altra storia: quella di una “Chiesa del grembiule”, ossia al servizio costante dei poveri e degli ultimi; quella di un cristiano “contempl-attivo, con due t,” come amava dire lui stesso, ossia colui che “parte dalla contemplazione e poi lascia sfociare il suo dinamismo, il suo impegno nell’azione”, colui che non separa mai preghiera e azione; la storia di una figura fortemente impegnata per la pace e la riconciliazione nel mondo. Costantemente vicino alla sua gente, attento alle richieste di tutti i bisognosi, testimone di un Vangelo “scomodo”, che fosse segno di contraddizione rispetto alle storture della storia, il compianto vescovo pugliese è stato descritto da Papa Francesco con queste parole, pronunciate proprio a Molfetta nel 2018: don Tonino rivelava “il desiderio di una Chiesa per il mondo: non mondana, ma per il mondo, al servizio del mondo. Una Chiesa monda di autoreferenzialità ed estroversa, protesa, non avviluppata dentro di sé, non in attesa di ricevere, ma di prestare pronto soccorso; mai assopita nelle nostalgie del passato, ma accesa d’amore per l’oggi, sull’esempio di Dio”.
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TORTORETO RICORDA CON UNA 5 GIORNI DI INCONTRI DON TONINO BELLO CHE SI AVVIA AD ESSERE SANTO